Il Dipartimento sulle politiche europee e l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) hanno diffuso uno studio sull’applicazione negli Stati membri dell’Unione europea del nuovo quadro Ue sugli appalti e sulla situazione legislativa nei diversi ordinamenti, anche al fine di prendere spunto per inglobare nuove prassi (Comparative_survey_IT_Presidency_final). Si tratta, in particolare, delle direttive 2014/24/UE sugli appalti pubblici che abroga la direttiva 2004/18/CE, della 2014/25/UE sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali che abroga la direttiva 2004/17/CE e della direttiva 2014/23/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, da recepire entro il 18 aprile 2016.
Utilizzando il Public Procurement Network, già operativo per la raccolta dati sugli appalti sin dal 2003 (http://www.publicprocurementnetwork.org/), lo studio fa il punto sullo stato di attuazione e sulle prospettive di recepimento tenendo conto del margine di discrezionalità nell’attuazione di alcune disposizioni. Una particolare attenzione è prestata alle modifiche introdotte dal nuovo quadro in materia di ambiente e di lotta alla corruzione. Una sezione è dedicata alle problematiche collegate alle offerte particolarmente basse con anomalie che incidono sulla diffusione della corruzione.
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