Ancora un monito dell’Onu per gli attacchi alla libertà di espressione

Allarme Onu sulla libertà di stampa, soprattutto per l’impunità diffusa verso coloro che colpiscono giornalisti e blogger. A lanciarlo è David Kaye, Relatore speciale dell’Onu sulla promozione del diritto alla libertà di opinione e di espressione che, nel rapporto diffuso il 20 ottobre (report) e discusso dinanzi all’Assemblea generale il 6 settembre (A/71/373), punta il dito contro i Governi che troppo spesso, anche con leggi imprecise e vaghe, permettono un’ampia discrezionalità negli interventi delle autorità nazionali colpendo così chi esercita il diritto alla libertà di espressione. Primi tra tutti i giornalisti che indagano sui casi di corruzione che coinvolgono politici.

Ricostruito il quadro normativo, il Relatore speciale si è soffermato sulla necessità che, nei casi in cui vengano poste restrizioni, in via eccezionale, alla libertà di espressione, sia l’autorità nazionale a fornire la prova circa l’esigenza di tali limitazioni. E’ necessario, inoltre, che lo spettro del terrorismo non sia usato come grimaldello per limitare libertà fondamentali come la libertà di espressione. Sotto scacco anche la comunicazione via web che è minacciata da nuove forme di repressione e di censura. Proprio nel 2016, d’altra parte, si è verificato un incremento dei casi di blocco all’accesso al web. Restano poi diffusi gli attacchi ai giornalisti, con molti Governi che brandiscono lo strumento della censura e lasciano spazio a punizioni penali nei confronti dei reporter, mentre accade troppo di frequente che chi minaccia i giornalisti resti impunito.

Un quadro allarmante, quindi, anche perché troppe limitazioni sono basate su obiettivi non legittimi dal punto di vista del diritto internazionale e non sono in linea con il principio di proporzionalità e necessità. Pertanto, il Relatore ha chiesto, in via generale, una revisione delle regole interne non conformi al diritto internazionale e un particolare supporto per rafforzare la libertà di espressione dei media indipendenti. Gli Stati – conclude il Relatore – devono evitare sanzioni eccessive nei casi di diffamazione e ogni altra misura in grado di interferire con la libertà dei media, ponendo particolare attenzione a internet.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/liberta-di-stampa-riflettori-accesi-sul-disegno-di-legge-sulla-diffamazione.html

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