Minacce persistenti e crescenti alla democrazia, attacchi alla libertà di stampa, razzismo, discriminazioni verso i migranti, diritti fondamentali a rischio. È il desolante quadro disegnato nel rapporto annuale dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali presentato il 5 giugno (FRA 2024) che traccia la situazione dei diritti nel 2023. Nel rapporto è affrontata la questione della povertà estrema che aumenta in tutta Europa anche per l’incremento del costo della vita e dell’energia, il tema dell’immigrazione e della situazione delle categorie più vulnerabili come i minori, senza dimenticare che, nel 2023, ben 4.000 persone sono morte o scomparse in mare, il numero più alto degli ultimi cinque anni. Spazio all’approfondimento delle situazioni che costituiscono minacce per la democrazia che arrivano da interventi legislativi statali volti a limitare il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di associazione: in molti Stati, inclusa l’Italia, sono state adottate leggi volte a considerare reato talune manifestazioni come nel caso degli attivisti verdi che occupano le strade.
Cresce la disinformazione che non viene fronteggiata in modo adeguato dalle autorità nazionali. Nel 2023 è aumentato l’antisemitismo, a partire dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e della risposta israeliana, l’intolleranza verso determinati gruppi come i musulmani, i rom e i migranti e aumenta il divario digitale che lascia indietro le persone più vulnerabili. Il rapporto è articolato in quattro sezioni nelle quali sono riportate alcune specifiche situazioni relative ai diversi Stati membri.
L’Agenzia Ue prova a offrire alcuni rimedi chiedendo l’applicazione di misure volte a non lasciare nessuno indietro e funzionali ad assicurare una maggiore apertura degli spazi alla società civile, nonché il rafforzamento delle misure a tutela dei migranti.
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