Il Consiglio d’Europa ha adottato, il 5 aprile, la terza Strategia sui diritti dell’infanzia relativa agli anni 2016-2021 (children). Al centro della nuova Strategia, la situazione dei bambini con specifico riferimento alla crisi umanitaria dei migranti e il monito a tutti gli Stati parti alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo tenuti a tutelare i diritti di persone vulnerabili come i minori anche nei casi di crisi economica. Tenendo conto, per di più, che i bambini non sono solo titolari di diritti, ma appartengono alla generazione che in futuro sarà chiamata a custodire e applicare i diritti umani, inclusi quelli contenuti nella Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo.
In particolare, la Strategia, che fornisce le linee guida generali agli Stati, è incentrata sulla tutela dei minori migranti ed articolata in cinque aree: 1) uguali opportunità per tutti e, in particolare, per i bambini appartenenti a gruppi minoritari; 2) partecipazione dei minori ai processi decisionali su tutto ciò che li riguarda; 3) garanzie adeguate per consentire ai minori di vivere liberi dalla violenza; 4) una giustizia “child-friendly”; 5) tutela dei minori negli ambienti digitali, combattendo il cyber-bullismo e gli abusi di stampo sessuale in rete. Il Consiglio d’Europa ribadisce anche la necessità di arginare l’utilizzo delle punizioni corporali in ogni contesto, incluso quello familiare ed educativo.
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