Il Comitato sugli affari giuridici e i diritti umani dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato, il 10 novembre 2015, un rapporto su “Accesso alla giustizia: potenziale e sfide” (13918) che analizza l’importanza, per la soluzione rapida e con pochi costi, dell’impiego di internet per la soluzione delle controversie. Malgrado, però, l’uso delle tecnologie più moderne possa contribuire a superare gli ostacoli all’accesso alla giustizia, questi strumenti – osserva il Relatore Jordi Xuclà – pongono taluni problemi in particolare con riguardo alla privacy. Nel rapporto sono analizzate le questioni problematiche relative all’attuazione, nel contesto delle procedure di soluzione giudiziale ed extragiudiziale via web, dell’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che assicura il diritto all’equo processo e dell’articolo 13 che assicura la tutela giurisdizionale effettiva. Tenendo conto, in particolare, della necessità che gli Stati adottino le misure necessarie, anche dal punto di vista tecnologico, per consentire a ogni individuo di accedere al web.
Nel rapporto sono anche esaminati gli sviluppi nel contesto dell’Unione europea con particolare riguardo al regolamento n. 524/2013 del 21 maggio 2013 relativo alla risoluzione delle controversie online dei consumatori e che modifica il regolamento n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/Ce (regolamento sull’ODR per i consumatori, in vigore dal 1° gennaio 2016) e in quello internazionale attraverso l’attività dell’Uncitral.
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