Allarme dell’Agenzia Ue: le misure antiCovid mettono a rischio i diritti fondamentali

Gli Stati dell’Unione europea hanno messo in campo una serie di misure per fronteggiare l’epidemia dovuta al COVID-19 che, però, possono avere un impatto significativo sui diritti umani, sulla libertà di movimento, sul lavoro, sull’educazione scolastica e sulle richieste di asilo. Con un rischio: compromettere i diritti dei più vulnerabili, finanche provocando forme di discriminazione. Senza dimenticare i pericoli per la privacy e per la protezione dei dati personali. Pe analizzare gli effetti di queste misure, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ha adottato il rapporto sulle implicazioni sui diritti umani delle azioni predisposte dagli Stati membri per limitare la diffusione dell’epidemia nell’Unione europea, in realtà già ampiamente diffusa. Il documento (fra-2020-coronavirus-pandemic) analizza la situazione dal 1° febbraio al 20 marzo 2020 e sarà aggiornato con successivi bollettini. Un dato è certo: il diritto alla salute non è in contrapposizione con gli altri diritti umani e, quindi, deve essere attuato tenendo conto dell’effettiva incidenza sui diritti dell’uomo, assicurando il rispetto del principio di proporzionalità, di necessità e di non discriminazione. Per l’Agenzia Ue è vero, infatti, che il COVID-19 colpisce tutti, ma è necessario riconoscere che non tutti si trovano nella stessa situazione e che, quindi, alcune persone possono essere colpite dalle stesse misure utilizzate per arginare l’epidemia in misura ben maggiore a causa della situazione economica e sociale. E’ il caso degli anziani, delle persone con disabilità, dei richiedenti asilo, dei detenuti. La stessa chiusura delle scuole incide in modo diverso su bambini e ragazzi in ragione delle condizioni economiche in cui versano le famiglie di appartenenza. Non solo. Le misure hanno avuto un effetto anche sulla forza lavoro perché è aumentato il ricorso a lavoratori della gig economy, molto spesso privi di adeguati supporti e tutele. Divampa, poi, la disinformazione che, però, non è solo opera di singoli individui sui social, ma anche di politici. Cruciale, inoltre, il nodo degli effetti delle misure sanitarie sul diritto alla tutela dei dati personali.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *