Residenza abituale e sicurezza sociale: una guida dell’Unione europea

Una guida per aiutare le autorità nazionali degli Stati membri a individuare l’effettiva sussistenza della residenza abituale in un Paese Ue, soprattutto nei casi in cui cittadini dell’Unione trasferiti in un altro Paese chiedano l’erogazione di prestazioni di sicurezza sociale. La guida, reperibile nel sito http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId=868, fornisce precisi chiarimenti sulla nozione di “residenza abituale”, di “residenza temporanea” e di “soggiorno” proprio per consentire la corretta attuazione delle prestazioni di sicurezza sociale. Tra i criteri da considerare la situazione familiare e i legami familiari; la durata e la continuità della presenza sul territorio dello Stato membro interessato; la situazione relativa all’occupazione (in particolare il luogo in cui è esercitata abitualmente l’attività, il carattere stabile dell’attività e la durata del contratto di lavoro); l’esercizio di un’attività non remunerata; per gli studenti, la fonte del loro reddito; il carattere permanente della situazione abitativa dell’interessato; lo Stato membro in cui l’interessato paga le tasse; le ragioni per le quali si sposta; la volontà dell’interessato sulla base dell’insieme delle circostanze e degli elementi di prova concreti. Non è però esclusa la valutazione di altri fattori.

La Guida, che ha un taglio pratico, si occupa anche di analizzare le questioni più problematiche come quelle relative a lavoratori transfrontalieri, stagionali, lavoratori distaccati, studenti, pensionati e persone inattive. Approvato il 18 dicembre e divulgato oggi, il volume è disponibile in inglese, ma nei prossimi giorni dovrebbe essere diffusa la versione italiana.

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