Traffico di esseri umani: in continuo aumento nell’Unione europea

E’ la schiavitù del nuovo millennio. E divampa nel cuore dell’Europa. I dati divulgati dalla Commissione europea nel rapporto del 15 aprile 2013 sul livello del traffico degli esseri umani forniscono un quadro allarmante non solo sulla diffusione di questo crimine ma anche sulla connessa attenuazione dei diritti umani tra i Paesi membri dell’Unione (http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-is-new/news/news/2013/docs/20130415_thb_stats_report_en.pdfhttp://ec.europa.eu/anti-trafficking/entity.action?path=EU+Policy%2FReport_DGHome_Eurostat). Dal rapporto risulta che le vittime della tratta tra il 2008 e il 2010 sono arrivate a quota 23.632. Con un incremento del 28% e una preoccupante diminuzione delle condanne negli Stati membri dell’Unione (-13%). Le vittime sono soprattutto donne (68%). Ben il 62% delle vittime della tratta sono oggetto di sfruttamento sessuale (68%) e di lavoro forzato (25%). Il dato sorprendente è che il 61% delle vittime proviene da altri Stati dell’Unione. L’Italia poi conquista il primato negativo con 2.381 vittime nel 2010, seguita dalla Spagna con 1.605 vittime. D’altra parte, gli Stati fanno poco per combattere questo drammatico fenomeno criminale. Solo sei Stati hanno recepito correttamente la direttiva 2011/36 del 5 aprile 2011 concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime,  che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI. Si tratta di Repubblica Ceca, Lettonia, Finlandia, Ungheria, Polonia e Svezia. Tre Paesi, Belgio, Lituania e Slovenia, lo hanno fatto in modo incompleto. Gli altri restano fermi. E questo malgrado la direttiva, oltre a fornire una nozione comune del reato a tutti gli Stati membri, stabilisca strumenti anche di carattere processuale per ampliare il margine d’intervento degli Stati e assicurare una maggiore forza nella repressione del fenomeno.

Si veda il post del 6 marzo 2013 http://www.marinacastellaneta.it/blog/divieto-di-lavoro-forzato-e-schiavitu-una-guida-della-cedu.html

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