La Corte di cassazione continua l’applicazione della sentenza della Corte internazionale di giustizia nella controversia Italia-Germania e dichiara il difetto di giurisdizione del giudice italiano per le azioni di risarcimento danni avviate da parenti delle vittime di deportazioni durante la Seconda guerra mondiale nei confronti del Governo tedesco. Con la pronuncia n. 4284/13 del 21 febbraio 2013, sezioni unite civili (4284), la Suprema Corte ha respinto il ricorso di un cittadino italiano che aveva citato in giudizio la Germania e Priebke per ottenere il risarcimento dei danni subiti dal padre, poi ucciso durante la strage delle Fosse Ardeatine. Nel corso del procedimento per regolamento di giurisdizione è intervenuta – precisano le Sezioni unite – la sentenza della Corte internazionale dei giustizia del 3 febbraio 2012 con la quale è stato accolto il ricorso della Germania che rivendicava l’immunità dalla giurisdizione. Dopo la pronuncia della prima sezione penale del 9 agosto 2012 anche le Sezioni unite civili danno seguito al dettato della Corte dell’Aja e dichiarano, quindi, il difetto di giurisdizione del giudice italiano.
Si veda il post del 10 agosto 2012 http://www.marinacastellaneta.it/blog/la-cassazione-applica-la-sentenza-della-corte-dellaja-nella-controversia-germania-italia.html nonché quello del 3 febbraio 2012 http://www.marinacastellaneta.it/litalia-sconfitta-allaja.html
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