Consiglio d’Europa: i problemi strutturali di alcuni Paesi devono essere risolti per assicurare il funzionamento della CEDU

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato il 22 gennaio 2013 la risoluzione n. 1914 per spingere gli Stati a risolvere in modo permanente i problemi strutturali al fine di garantire un efficace funzionamento della Corte europea (XrefViewPDF.asp). L’Italia è sul banco degli imputati insieme a Grecia, Bulgaria, Moldova, Polonia, Russia, Turchia, Ucraina che, complessivamente, incidono con una percentuale del 75,3% sul carico di lavoro della Corte di Strasburgo. L’Italia poi ha cercato di risolvere un problema strutturale creando un altro problema strutturale con la legge Pinto. Sono oltre 4mila i ricorsi pendenti a Strasburgo a causa del cattivo funzionamento della legge n. 89. Nel rapporto del relatore speciale Kivalov del 7 gennaio 2013 (Doc. n. 13807/2013, rapporto), che costituisce la base della risoluzione, sono evidenziati i problemi relativi all’esecuzione delle sentenze e la necessità di una supervisione continua del Comitato dei ministri proprio per accertare il superamento dei problemi strutturali.

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