Nulle le sentenze interne contrarie alle pronunce di Strasburgo

Le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo che condannano l’Italia per violazione delle regole sull’equo processo guadagnano spazio nell’ordinamento italiano. La Corte di appello di Milano, IV sezione penale, con la pronuncia depositata il 15 giugno scorso (sentenza Pititto), ha dichiarato la nullità di una sentenza di condanna a 21 anni per traffico di droga a carico di un imputato che non aveva partecipato al procedimento perché latitante. I giudici di secondo grado hanno preso atto della sentenza della Corte europea del 12 giugno 2007 che aveva bocciato il procedimento interno perché contrario all’articolo 6 della Convenzione che garantisce l’equo processo e, di conseguenza, hanno cancellato ogni effetto processuale della sentenza interna contraria alla Convenzione e hanno deciso la nullità della decisione nazionale, ampliando l’ambito di applicazione dei casi di nullità riconosciuti dall’articolo 604 c.p.p.

La sentenza è pubblicata anche su Guida al diritto con commento di Pietro Pustorino.

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