La violazione dei diritti umani e delle Convenzioni di Ginevra sono certe. Ma il Governo inglese, emesso l’habeas corpus e ottenuta la risposta dal Governo Usa, non deve fare niente di più. E’ la conclusione raggiunta dalla Corte suprema inglese con la sentenza del 31 ottobre 2012 con la quale la Suprema Corte si è pronunciata su un caso di consegna straordinaria di un cittadino pachistano dall’Iraq verso una prigione Usa in Afghanistan (UKSC_2012_0033_Judgment). Rahmatullah era stato arrestato dalle forze inglesi in Iraq ma poi era stato trasferito dagli Usa nella prigione di Bagram in Afghanistan senza che i militari inglesi fossero stati avvisati. Su ricorso del cittadino pachistano la Corte di appello inglese aveva emesso l’habeas corpus chiedendo al Governo di attivarsi per il ritorno del detenuto. Gli Stati Uniti non avevano acconsentito a riconsegnarlo. Secondo la Corte suprema, sebbene non rientri nella propria competenza accertare l’illegalità della detenzione a Bagram, non c’è dubbio che la detenzione è contraria alla III Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra e alla IV relativa alla protezione delle persone civili in tempo di guerra e che il Regno Unito ha l’obbligo di assicurare il rispetto dei trattati e dei diritti umani. Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto la richiesta di ulteriori provvedimenti da parte di Rahmatullah che resta, quindi, nella prigione di Bagram.
Si veda il post del 31 maggio 2012 http://www.marinacastellaneta.it/inchieste-sulle-consegne-straordinarie-in-europa-uno-studio-ue-disegna-la-mappa.html
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