Da migliorare il sistema di assunzione diretta delle prove nello spazio Ue

Gli strumenti ci sono, ma il meccanismo di acquisizione diretta delle prove tra le autorità giudiziarie nello spazio Ue incontra molti ostacoli ed è utilizzato in pochi casi. Lo evidenzia lo studio sull’applicazione degli articoli 3, 17 e 28 del regolamento  1206/2001 del 28 maggio 2001 relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell’assunzione delle prove in materia civile e commerciale redatto dall’Università dei Paesi Baschi e divulgato dall’Unione europea nei giorni scorsi (final_report_1206_enfinal,  report_1206_annexes_en). Con molta probabilità – evidenzia lo studio che passa in rassegna le diverse situazioni negli Stati membri – sono le barriere linguistiche il principale ostacolo al funzionamento effettivo del sistema di acquisizione diretta. Non solo. Alcuni Stati mostrano maggiore rigidità nell’applicazione del meccanismo che mette in contatto diretto le autorità giudiziarie dei singoli Stati membri. L’Ungheria, ad esempio, respinge il 20% delle istanze a fronte della percentuale dello 0% di Grecia e Regno Unito. Anche l’uso delle videoconferenze per l’acquisizione di prove è molto limitato. I principali motivi di rifiuto di esecuzione del provvedimento sono costituite dalla erronea o incompleta trasmissione delle informazioni. I moduli per la trasmissione delle istanze possono essere reperiti nel sito  https://e-justice.europa.eu/content_taking_of_evidence_forms-160-it.do.

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