Controversia Bielorussia-Italia in un caso di sottrazione: la Cassazione scrive la parola fine

La Corte di Cassazione, con sentenza del 16 maggio (sesta sezione penale, n. 18711/12, Sentenza n.426) chiude una vicenda complessa balzata anni fa agli onori della cronaca, che aveva provocato una crisi nelle relazioni tra Italia e Bielorussia e un blocco delle adozioni internazionali. Una coppia di coniugi, affidatari temporanei di una bambina bielorussa per diversi anni, avevano deciso di non restituire la bimba alla struttura per minori abbandonati in cui si trovava in Bielorussia avendo ricevuto dalla minore confessioni su abusi e maltrattamenti. Il trattenimento contro la volontà del tutore era costata un procedimento penale alla coppia che aveva anche nascosto la bimba, poi riconsegnata. Il Tribunale di Genova aveva assolto la coppia ritenendo sussistente uno stato di necessità putativa, ma la Corte di appello aveva ribaltato il giudizio condannandoli ad otto mesi. Questo perché le garanzie offerte dalle autorità bielorusse a quelle italiane sul supporto da offrire alla bimba al rientro in Patria erano state ritenute attendibili dall’Italia. Esistevano quindi solo delle personali perplessità dei coniugi, non fondate su dati oggettivi. Di qui la condanna, confermata in Cassazione.

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