Sussidiarietà: Italia e Svezia inviano il numero più alto di pareri

Il dialogo e la partecipazione dei parlamenti nazionali con la Commissione europea funziona. Dalla relazione annuale sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità e sui rapporti con i parlamenti nazionali presentata dalla Commissione europea il 25 ottobre 2024 (COM(2024)493, relazione sussidiarietà, accompagnata da un allegato allegato), risulta che dai parlamenti nazionali sono arrivati 402 pareri che vuol dire +10% rispetto al 2022. Con l’Italia che ha inviato 9 pareri motivati (3 dal Senato e 6 dalla Camera dei deputati) e la Svezia 5: i due Paesi – scrive la Commissione – hanno emesso i due terzi di tutti i pareri motivati ricevuti nel 2023.

Il rapporto è stato pubblicato in linea con quanto previsto dall’articolo 9 del Protocollo n. 2 ai Trattati Ue e riguarda l’attività nel 2023.

Al centro dell’interesse principale dei parlamenti nazionali proprio le priorità di Bruxelles ossia il Green Deal europeo, l’Europa digitale, la democrazia nell’Ue e l’economia al servizio delle persone. Il numero maggiore di pareri motivati ha riguardato il regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, con il parlamento italiano che ha evidenziato la non necessarietà di una normativa a livello dell’UE, sottolineando altresì che gli Stati membri “che riciclano grandi quantità di rifiuti di imballaggio devono essere esentati dall’obbligo di riutilizzo e di istituzione di sistemi di deposito cauzionale e restituzione”. Critiche da parte degli Stati e, in particolare dall’Italia e dalla Svezia, sono arrivate con riguardo alla proposta di direttiva sulla lotta contro la corruzione: in particolare, l’Italia ha sostenuto che non sussiste un obbligo “per tutti gli Stati di considerare l’abuso d’ufficio come reato”. Inoltre, critiche sia dall’Italia sia dall’Austria sono arrivate a Bruxelles per le regole sulla revoca dell’immunità nei casi di corruzione che “dovrebbero essere di sola competenza dei parlamenti nazionali”. La Commissione ha respinto queste osservazioni e ha chiarito che il reato di abuso di ufficio è “uno strumento importante nella lotta contro la corruzione, in quanto riguarda l’uso illecito del potere pubblico per il proprio beneficio personale e costituisce già un reato in 25 dei 27 Stati membri”. Sulla legge europea per la libertà dei media, il Senato e la Camera dei deputati italiani, insieme ad altri 3 Stati, hanno messo in discussione l’intervento nel settore del pluralismo dei media e sulle regole sulla concentrazione del mercato dei media, mentre da altri parlamenti è arrivata la richiesta di un rafforzamento sulla protezione dei giornalisti.

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