Danni da talidomide: questi i criteri per individuare il giudice competente

La Corte di Cassazione, terza sezione civile, con ordinanza n. 25153, depositata il 19 settembre (ordinanza 25153), ha individuato il giudice competente in caso di azioni risarcitorie avviate da persone che hanno subito danni da vita malformata a causa di una società con sede all’estero, soffermandosi sulla corretta applicazione dell’articolo 7 del Regolamento n. 1215/2012 sulla competenza giurisdizionale, l’esecuzione e il riconoscimento delle decisioni in materia civile e commerciale (Bruxelles I bis).

A rivolgersi alla Suprema Corte è stata una società tedesca che era stata citata in giudizio dinanzi al Tribunale di Milano da madri di alcuni bambini che avevano utilizzato, tra il 1958 e il 1964, durante lo stato di gravidanza, un farmaco contenente talidomide. I genitori avevano citato in giudizio la società in Italia ritenendo che l’azienda avesse una sede secondaria italiana. Il Tribunale di Milano aveva accolto il ricorso e respinto l’eccezione sollevata dall’azienda circa la propria competenza. Così l’azienda tedesca ha proposto regolamento necessario di competenza. La Suprema Corte ha accolto tale eccezione constatando che l’azienda tedesca non aveva una sede secondaria in Italia. Tuttavia, la Corte di Cassazione, attraverso una lettura congiunta degli articoli 4 e 7 del regolamento n. 1215/2012, pur escludendo la competenza territoriale del Tribunale di Milano, in forza dell’articolo 7 del regolamento in base al quale la competenza in materia di illeciti civili dolosi o colposi “va individuata in favore dell’autorità giurisdizionale del luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto o può avvenire”, ha attribuito la competenza ai giudici italiani tenendo conto del luogo in cui i bambini erano nati. Questo anche perché, come precisato dalla Suprema Corte, con “l’avvento del regolamento CE n. 1215 del 2012, è stata dettata una disciplina che non si limita ad individuare l’ordinamento munito di giurisdizione, ma identifica anche il giudice che, all’interno di esso, ha la competenza per la decisione della causa”. Pertanto, prosegue la Cassazione, in materia di illeciti civili dolosi o colposi, la competenza va attribuita “all’autorità giurisdizionale del luogo in cui l’evento dannoso è avvenuto o può avvenire ossia ai tribunali dei luoghi in cui i bambini sono nati.

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