Conflitti armati e bambini: situazione drammatica nel 2023 e nel 2024

Il 2024 è il 25esimo anniversario dell’adozione della risoluzione del Consiglio di sicurezza n. 1261 del 30 agosto 1999, la prima risoluzione tematica sui diritti dei bambini e i conflitti armati, ma il 2023 è stato uno degli anni peggiori con riguardo alla situazione dei minori, proprio a causa dei conflitti. Il 3 giugno, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha presentato il rapporto annuale sul tema dei bambini e i conflitti (A/78/842-S/2024/384, secretary general children) con riguardo alle attività nel 2023, anno nel quale vi è stato un aumento del 23% delle violazioni, con un numero impressionante di morti nella Striscia di Gaza, a Burkina Faso, nel Congo, in Myanmar, Somalia, Sudan, Siria e Ucraina. Le Nazioni Unite hanno accertato 32.990 violazioni gravi: 5.301 morti, 6.348 casi di mutilazione su 11.649 bambini, violazioni seguite dal reclutamento e dall’utilizzo di bambini soldato (8.655), 4.356 casi di rapimento e 5.205 episodi in cui è stata accertata la negazione dell’aiuto umanitario. Intanto irrompono nuove, drammatiche situazioni ad Haiti e nel Niger. In via generale, queste violazioni gravi sono, per il 50%, commesse da attori non statali, ma molti Stati sono stati autori di uccisioni, attacchi a scuole e abitazioni e diniego all’aiuto umanitario. Numerosi i casi di violenza sessuale soprattutto su bambine. Nel rapporto sono analizzate in dettaglio le situazioni di alcuni Paesi, taluni spariti dai riflettori dei network internazionali, come l’Afghanistan, la Repubblica centroafricana, la Colombia, il Congo, Haiti (con la detenzione in condizioni disumane di molti bambini da parte della polizia), l’Iraq, Israele e la Palestina, il Libano, la Libia, il Mali, il Myanmar, la Somalia, il Sud Sudan, il Sudan, la Siria, lo Yemen.

Il Segretario Generale ha chiesto il rispetto effettivo e rigoroso del diritto internazionale umanitario e, in particolare, dei principi di distinzione, di proporzionalità e di precauzione negli attacchi nonché il rispetto del diritti dell’uomo. Al Consiglio di Sicurezza, il Segretario generale ha chiesto di includere in tutti i mandati riguardanti le operazioni di mantenimento della pace e di altre missioni politiche lo specifico obbligo di mirare alla protezione dei bambini, nonché di integrare le questioni relative alla protezione dell’infanzia nel sistema di allerta precoce, di analisi dei conflitti e nella giustizia di transizione.

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