Clima: boom di interventi alla Corte internazionale di giustizia sul parere del clima. Manca l’Italia

Sono ben 91 gli Stati che hanno presentato osservazioni scritte nel procedimento consultivo dinanzi alla Corte internazionale di giustizia chiamata ad emettere un parere sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamenti climatici (ordinanza). La richiesta di parere alla Corte era arrivata dall’Assemblea generale della Nazioni Unite con risoluzione del 29 marzo 2023 (risoluzione).

La Corte aveva fissato il 22 marzo 2024 come termine per presentare le osservazioni: primo a intervenire il Portogallo, seguito da Congo, Colombia, Palau, Tonga, Singapore, Perù, Isole Salomone, Canada, Isole Cook, Seychelles, Kenya, Danimarca, Filanda, Islanda, Norvegia e Svezia (i Paesi scandinavi congiuntamente), Filippine, Albania, Vanuatu, gli Stati federati della Micronesia, Arabia Saudita, Sierra Leone, Svizzera, Liechtenstein, Grenada, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Belize, Regno Unito, Paesi Bassi, Bahamas, Emirati Arabi Uniti, Isole Marshall, Francia, Nuova Zelanda, Slovenia, Cina, Timor Est, Corea, India, Giappone, Samoa, Iran, Lettonia, Messico, Sud-Africa, Ecuador, Camerun, Spagna, Barbados, Sri Lanka, Madagascar, Uruguay, Egitto, Cile, Namibia, Tuvalu, Romania, Stati Uniti d’America, Bangladesh, Kuwait, Argentina, Mauritius, Nauru, Costa Rica, Indonesia, Pakistan, Federazione Russa, Antigua and Barbuda, El Salvador, Bolivia, Australia, Brasile, VietNam, Repubblica domenicana, Ghana, Tailandia e Germania. La Corte, inoltre, in via eccezionale in quanto fuori termine, ha accolto le osservazioni del Nepal, di Burkina Faso e del Gambia. L’Italia è assente e se è vero che l’Unione europea ha presentato osservazioni è anche vero che molti Stati Ue hanno depositato autonome osservazioni.

Hanno presentato osservazioni scritte l’Unione Europea (che lo ha fatto per la prima volta), l’Unione Africana, l’Organizzazione africana,  il Gruppo di Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, l’Organizzazione mondiale della Sanità.

Ci sono anche l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Organization of the Petroleum Exporting Countries), l’International Union for Conservation of Nature, la Melanesian Spearhead Group, le Parties to the Nauru Agreement Office, il Pacific Islands Forum, la Kiribati the Pacific Islands Forum Fisheries Agency, la Commission of Small Island States on Climate Change and International Law.

 

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