L’applicazione della Convenzione sulla lotta contro la tratta degli esseri umani in una nuova pubblicazione del GRETA

Con quali modalità è stata attuata la Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani del 16 maggio 2005? Gli Stati hanno messo a punto un sistema legislativo e di esecuzione in grado di assicurare l’attuazione effettiva della Convenzione? Per rispondere a queste domande, il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) ha presentato, il 22 marzo, un rapporto su “L’impatto concreto del lavoro del GRETA” (“Practical impact of GRETA’s monitoring work in improving the implementation of the Convention on Action against Trafficking in Human Beings”) (pubblicazione GRETA) con riguardo all’attuazione della Convenzione sulla lotta contro la tratta (ratificata dall’Italia con legge n. 108 del 2 ottobre 2010). Nel documento, presentato nel corso della 50esima sessione plenaria, sono esaminate le leggi interne che hanno portato all’ingresso di norme di criminalizzazione della tratta degli esseri umani, dei piani funzionali al recupero delle vittime e all’introduzione di regole che assicurano la non punibilità delle vittime della tratta. Il GRETA sottolinea che l’attività di monitoraggio svolta dal Comitato ha fornito la spinta agli Stati per introdurre modifiche nelle procedure di identificazione delle vittime della tratta, per l’istituzione di centri di rifugio specializzati per le vittime e anche a fornire un maggiore finanziamento per garantire un’assistenza adeguata. Intanto prende avvio il 4° ciclo di valutazione della Convenzione che sarà rivolto – scrive il GRETA – agli aspetti relativi alla vulnerabilità, alle misure di prevenzione adottate dagli Stati e all’utilizzo delle tecnologie dell’informazione. Nella pubblicazione, l’analisi è condotta passando in rassegna gli interventi legislativi e i rapporti relativi ai singoli Stati (sull’Italia è stata già effettuata, nel 2023, la terza valutazione con al centro le questioni relative all’accesso alla giustizia. Qui il documento Italy 3).

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