La Consulta frena sulla consegna di cittadini Ue residenti in Italia

La Corte costituzionale boccia l’articolo 18, comma 1, lett. r della legge 69/2005 che ha recepito la decisione quadro 2002/584/Gai sul mandato di arresto europeo. Per la Consulta, che si è pronuncita con la sentenza n. 227 del 24 giugno 2010 (relatore Giuseppe Tesauro), http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?comando=let&sez=ultimodep&nodec=227&annodec=2010&trmd=&trmm=
 la norma è contraria all’articolo 117 della Costituzione perché riconosce il diritto di opporsi alla consegna unicamente al cittadino italiano, ma non a quelli di altri Stati Ue che hanno residenza o dimora in Italia, malgrado questa possibilità sia prevista nella decisione quadro. La limitazione voluta dal legislatore italiano, che ha introdotto una norma contraria alla decisione quadro, è quindi in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione. Senza tralasciare che la norma, non facendo riferimento anche al cittadino comunitario residente o dimorante in Italia, contrasta con il principio di non discriminazione in base alla nazionalità. La Corte ha anche precisato perché, nel caso di specie, non fosse possibile ricorrere alla disapplicazione del diritto interno e fosse stato invece necessario, per la Corte di cassazione, sollevare la questione di costituzionalità.

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