Rispondere alle sfide in materia di sicurezza in mare: l’Unione europea adotta la nuova Comunicazione congiunta

Il mare deve essere usato per fini pacifici e l’Unione europea, per garantire questo risultato, ha adottato, il 10 marzo, attraverso la Commissione europea e l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, una Comunicazione congiunta (JOIN(2023)8, Joint) relativa a una strategia rafforzata per la sicurezza marittima dell’Unione europea, alla quale è incluso il piano di azione “Una strategia rafforzata dell’UE per la sicurezza marittima per far fronte alle minacce marittime in evoluzione”, piano aggiornato rispetto a quello del 2018. 

 L’economia dell’Unione europea dipende anche dalla sicurezza degli oceani, tenendo conto che, nel complesso, gli Stati Ue costituiscono la più grande zona economica esclusiva del mondo e che l’80% del commercio mondiale e i 2/3 dell’approvvigionamento mondiale di petrolio e gas sono estratti o trasportati via mare. Senza dimenticare che il 99% dei flussi globali di dati avviene attraverso i cavi sottomarini. Di qui la necessità di garantire la sicurezza del mare – già evidenziata nella European maritime security strategy (EUMSS) del 2014 – anche da nuove minacce dovute ai cambiamenti climatici e agli attacchi ibridi e informatici.

Sono sei gli obiettivi strategici: intensificazione delle attività in mare, con l’organizzazione di esercitazioni navali, operazioni di guardia costiera e rafforzamento delle ispezioni di sicurezza nei porti Ue; cooperazione con la Nato e altri partner; ruolo guida nella sensibilizzazione del settore marittimo e nel rafforzamento dell’ambiente comune per la condivisione di informazioni (CISE); gestione dei rischi e delle minacce; potenziamento delle capacità con un miglioramento delle tecnologie di difesa nel settore marittimo e dei lavori finalizzati a realizzare progetti come la Corvetta di pattuglia europea; istruzione e formazione mediante il rafforzamento delle qualifiche ibride e della cybersicurezza. La Commissione ha chiesto agli Stati di attuare, per quanto di loro competenza, quanto previsto nel documento.

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