La Special Immigration Appeals Commission (SIAC), con decisione del 22 febbraio 2023, nel caso Stamina Begum contro Ministero dell’interno (SC/163/2019, Judiciary), ha dato il via libera al provvedimento del Governo inglese con il quale è stata disposta la rimozione della cittadinanza inglese a una ragazza, nata nel Regno Unito da genitori del Bangladesh, ma priva di questa nazionalità, che aveva lasciato il Regno Unito a 15 anni per unirsi all’Isis in Siria. La ragazza aveva poi cercato di rientrare nel Regno Unito, ma la sua cittadinanza inglese era stata rimossa per ragioni di sicurezza. Di qui il ricorso dinanzi ai giudici inglesi che, però, in conclusione, dopo una divergenza tra giudici di primo grado e di appello, hanno ritenuto nel 2021, attraverso la Corte Suprema, legittima la rimozione della cittadinanza in quanto la ragazza aveva genitori cittadini del Bangladesh, con ciò supponendo che non si ponesse una questione di apolidia. Tuttavia, le autorità di questo Stato avevano escluso la possibilità di rientro nel Paese ritenendo che la ragazza non avesse acquisito la cittadinanza.
Il legale della giovane, che si trovava ancora nel campo profughi in Siria, ha presentato un ricorso alla Special Immigration Appeals Commission per chiedere il ritiro del provvedimento con il quale era stata rimossa la cittadinanza, sostenendo che l’atto era in contrasto con il diritto internazionale e che non era stato considerato che la ragazza era stata vittima del traffico di bambini. Per la SIAC, in effetti, sussistono elementi che potrebbero rendere credibile che la ragazza sia stata vittima del traffico di esseri umani e di sfruttamento sessuale, ma il Ministero dell’interno aveva ritenuto che la ricorrente fosse una minaccia per la sicurezza nazionale e, d’altra parte – precisa la Commissione – dichiarazioni generiche circa la volontà del Governo di assistere le persone vittime di schiavitù non costituiscono un ostacolo all’esercizio del potere previsto dall’articolo 40 del British Nationality Act 1981. È stata così confermata la revoca della cittadinanza.
Non è solo il Regno Unito a prevedere la possibilità di perdita della cittadinanza in presenza di motivi di sicurezza pubblica. Anche Australia e Stati Uniti contemplano questa possibilità, in presenza di altra cittadinanza. Così come, seppure con diverse limitazioni, ciò è previsto in 14 Stati Ue, inclusa la Francia, la Romania e la Grecia (per un quadro completo si veda il documento dell’Institute on Statelessness and Inclusion rapporto).
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