Gli Stati provano a fare di più per fronteggiare la piaga della violenza contro le donne. In questa direzione, il 30 settembre, i Paesi membri del Consiglio d’Europa hanno adottato la Dichiarazione di Dublino nella quale sono indicati i passi da seguire per promuovere l’equità di genere e favorire la prevenzione della violenza domestica, sessuale e di genere (Dichiarazione di Dublino). Tra gli Stati aderenti anche l’Italia insieme ad altre 37 Paesi del Consiglio d’Europa che si sono impegnati a promuovere, al più alto livello, una cultura che rifiuti la discriminazione e la violenza di genere e gli stereotipi. In particolare, è centrale mettere in primo piano anche il ruolo specifico di uomini e ragazzi nel prevenire la violenza contro le donne, diffondere campagne di sensibilizzazione, includendo nei programmi di studio, a tutti i livelli di istruzione, materiale didattico su temi come l’uguaglianza tra donne e uomini. Centrale anche la formazione iniziale e continua dei professionisti impegnati nel sistema giudiziario penale.
Tra i passi da compiere la ratifica della Convenzione di Istanbul di alcuni Paesi membri dell’Unione europea come Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e la stessa Unione Europea.
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