Primato diritto Ue e Corte costituzionale polacca in uno studio del Parlamento europeo

La Commissione giuridica del Parlamento europeo ha pubblicato uno studio sul primato del diritto Ue e sulla posizione della Corte costituzionale polacca. In particolare, lo studio redatto dai docenti Fryderyk Zoll, Katarzyna Poludniak-Gierz e Wojciech Banczyk e intitolato “Primacy of EU law and jurisprudence of Polish Constitutional Tribunal” (PE 732.475, IPOL_STU(2022)732475_EN primato diritto ue) mette in primo piano l’incidenza di alcune scelte di Governi polacchi degli ultimi anni sull’attività giudiziaria. Gli autori, dopo aver ricostruito la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea che sentenza dopo sentenza ha chiarito l’operatività del primato del diritto Ue sul diritto interno, ha analizzato le numerose sentenze della Corte costituzionale polacca adottate dopo l’ingresso di Varsavia nell’Unione europea che, negli ultimi anni hanno rimesso in discussione il primato dell’Unione. Dalle prime sentenze successive all’adesione in cui non era messa in discussione la superiorità del diritto dell’Unione si è passati a una progressiva influenza della politica di Governo sulle sentenze della Corte costituzionale. Inoltre, nello studio è evidenziata la riluttanza dei giudici polacchi a sollevare questioni in via pregiudiziale alla Corte Ue così rifuggendo dal tradizionale dialogo tra corti che caratterizza gli altri Stati membri. Nell’analizzare le sentenze più discutibili pronunciate nel 2020 e nel 2021, dovute anche a un nuovo sistema di nomina dei giudici costituzionali introdotto nel 2015, nel rapporto è approfondito l’esame della dottrina che ha criticato le sentenze della Corte. Nella parte conclusiva dello studio sono formulate alcune raccomandazioni – di difficile attuazione – rivolte soprattutto alle istituzioni polacche che dovrebbero modificare il sistema di nomina dei giudici rispettando la rule of law.