Parlamento Ue: pubblicato uno studio sulla proposta di direttiva per combattere la violenza contro le donne

La violenza contro le donne divampa in tutta Europa e gli strumenti internazionali, europei e interni non bastano. Per trovare nuove strade che permettano di sconfiggere una piaga che provoca morti e gravi conseguenze sulle vittime e sui loro familiari, la Commissione europea ha presentato, l’8 marzo 2022, una proposta di direttiva che mira a combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica a livello dell’UE, attesa da tempo (COM(2022)105). Il Parlamento europeo aveva chiesto l’adozione di un atto che portasse all’inserimento della violenza di genere come nuova fattispecie illecita, da includere fra i reati di cui all’articolo 83, paragrafo 1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Per accertare se la proposta di direttiva della Commissione sia in linea con le richieste degli europarlamentari, il Parlamento europeo ha pubblicato, a giugno 2022, uno studio intitolato “Violence against women and domestic violence”, curato dallo European Parliamentary Research Service e scritto da Nora Hahnkamper-Vandenbulcke e Isabella Bacian (EPRS_STU(2022) violence). La proposta di direttiva – è chiarito nello studio – riconosce che ormai la violenza contro le donne ha carattere sistematico ed è stata aggravata dalla pandemia, con la conseguenza che un intervento Ue, malgrado le diverse convenzioni esistenti come quella di Istanbul sulla prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, è necessario. Tuttavia, la Commissione ha deciso di limitare l’intervento fondato sull’art. 83 unicamente alla violenza contro le donne e non a tutti i casi di violenza di genere. Così, per esempio, l’aborto forzato, il matrimonio forzato o la sterilizzazione forzata non sono considerate come reato nella proposta di direttiva, mentre è stata accolta la richiesta del Parlamento circa la necessità di coprire anche gli atti di violenza conto le persone LGBTIQ. LA Commissione, inoltre, non ha inserito una nozione Ue di violenza basata sul genere. La proposta copre anche i casi di cyberviolence, ma non sono state inserite tutte le tipologie richieste dal Parlamento. Il nuovo studio, dopo una ricognizione degli strumenti internazionali esistenti e delle legislazioni nazionali, ha considerato le richieste del Parlamento Ue mettendole a confronto con la proposta di direttiva, arrivando così a individuare talune lacune e taluni aspetti critici.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/pubblicato-uno-studio-sulla-criminalizzazione-della-violenza-contro-le-donne-nello-spazio-ue.html

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