La vicenda dell’Ilva, con il grave inquinamento atmosferico che provoca un ormai costante cumulo di sentenze di condanna all’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, arriva sotto i riflettori del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Nella sessione di giugno, in agenda ci sarà proprio lo stato di esecuzione della sentenza Cordella e altri contro Italia (ricorsi n. 54414/13 e n. 54264/15), depositata il 24 gennaio 2019. L’Italia ha presentato una nuova comunicazione (2022)396, esecuzione Ilva) per dare conto dell’esecuzione della sentenza con la quale la Corte di Strasburgo ha accolto il ricorso di 180 cittadini, residenti nella zona di Taranto, constatando l’inerzia dello Stato, che non ha adottato misure in grado di tutelare il diritto degli individui a vivere in un ambiente salubre, malgrado le continue emissioni inquinanti provenienti dall’impianto siderurgico di Taranto, compromettendo il diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8) e il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva (art. 13). Sull’esecuzione della sentenza Cordella, l’Italia aveva già presentato una comunicazione – analizzata e bocciata dal Comitato dei ministri a marzo 2021 (si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/ilva-ancora-ritardi-nellattuazione-della-sentenza-di-strasburgo.html). Nel frattempo, l’Italia ha subito, il 5 maggio 2022, altre quattro condanne (AFFAIRE A.A. ET AUTRES c. ITALIE AFFAIRE PERELLI ET AUTRES c. ITALIE AFFAIRE BRIGANTI ET AUTRES c. ITALIE AFFAIRE ARDIMENTO ET AUTRES c. ITALIE).
Ora il nuovo esame del Comitato, su una comunicazione italiana che, almeno a prima vista, non sembra indicare passi avanti rispetto al precedente accertamento del Comitato. Nel documento, infatti, si riprendono interventi addirittura precedenti alla sentenza Cordella, già bocciati dalla Corte europea e non si dà conto di misure effettive, anche sul piano giurisdizionale, a tutela dei cittadini. Alla comunicazione italiana si aggiungono le osservazioni critiche di una organizzazione non governativa StraLi for Strategic Litigation (ONG).
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/rapporto-onu-sullambiente-lilva-tra-i-luoghi-piu-inquinati-del-pianeta.html
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