Sovraffollamento nelle carceri al centro del rapporto del Comitato sulla prevenzione della tortura

Il sovraffollamento carcerario conduce a gravi violazioni dei diritti umani e compromette gli sforzi per il reinserimento nella società, oltre a costituire una minaccia soprattutto per i detenuti più vulnerabili. Lo scrive il Comitato del Consiglio d’Europa sulla prevenzione della tortura nel rapporto annuale pubblicato il 21 aprile 2022 (CPT), relativo al 2021, allarmato in particolare per l’alto numero di persone in custodia cautelare. I detenuti – è precisato nel rapporto – devono avere uno spazio sufficiente per vivere dignitosamente e, laddove si sia in presenza di una situazione di sovraffollamento, le autorità nazionali devono fare ricorso a misure non detentive. In alcuni Paesi è troppo utilizzata la custodia cautelare e in altri vi è un utilizzo limitato di misure alternative al carcere. Il Comitato ritiene che gli Stati dovrebbero stabilire un numero fisso di detenuti e laddove venga raggiunto il numero massimo previsto, in grado di rispettare i parametri stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, si dovrebbero applicare automaticamente misure alternative. E’ vero che, in via generale, ci sono stati alcuni progressi, ma alcuni Paesi hanno problemi strutturali e continuano a non eseguire le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Gli standard fissati dal Comitato prevedono che sia garantito uno spazio minimo di 4 m² di spazio nelle celle condivise e 6 m² nelle celle singole. Nel calcolo di questi spazi non vanno inclusi i sanitari.

Il Comitato ha indicato gli otto Stati che nel 2022 saranno oggetto delle visite periodiche: si tratta di Croazia, Estonia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, San Marino e Ucraina.

Qui il rapporto sull’ultima visita in Italia http://www.marinacastellaneta.it/blog/il-comitato-per-la-prevenzione-della-tortura-valuta-la-situazione-in-italia-the-anti-torture-committee-assesses-the-italian-situation.html

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