Politica economica nella zona euro: il Consiglio Ue traccia il percorso

Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato una raccomandazione sulla politica economica della zona euro (zona euro) per indirizzare gli Stati, chiamati a fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia e ora alla guerra, verso misure che riportino alla crescita economica. Nella raccomandazione del 5 aprile, il Consiglio parte dalla Comunicazione della Commissione su «L’economia dell’UE dopo la COVID-19: implicazioni per la governance economica» che ha rilanciato il riesame della governance economica. Il Consiglio osserva che, malgrado l’aumento dei fallimenti sia rimasto finora limitato, “la crisi COVID-19 ha ridotto i bilanci di molte imprese, il che potrebbe limitare la loro capacità di finanziare progetti di investimento a breve termine e comprometterne la capacità di rimborso”. Per il Consiglio, è necessario migliorare l’accesso delle imprese ai finanziamenti, rafforzare i bilanci e migliorare la capacità e l’efficienza dei quadri normativi in materia di insolvenza. Di qui la richiesta agli Stati di adottare misure individuali, “anche attraverso l’attuazione dei loro piani di ripresa e di resilienza, e collettivamente, in seno all’Eurogruppo, nel periodo 2022-2023”. In particolare, oltre a coordinare le politiche di bilancio nazionali, vanno adottate misure per “promuovere politiche volte a contrastare la pianificazione fiscale aggressiva, l’evasione fiscale e l’elusione fiscale per garantire sistemi fiscali equi ed efficienti”, provvedimenti per ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e promuovere uno spostamento della tassazione del lavoro verso imposte meno distorsive. Nel mondo del lavoro, inoltre, deve essere garantito un sostegno alle transizioni professionali verso l’economia verde e digitale e promossa l’integrazione nel mercato del lavoro dei giovani, delle donne e dei gruppi vulnerabili. Da ridurre gli oneri amministrativi a carico delle imprese e da incrementare, invece, i canali di credito per l’economia. Inoltre, il Consiglio considera necessario continuare ad esaminare i percorsi per l’euro digitale.

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