Comunicazione dei diritti a ogni persona sottoposta a privazione della libertà personale. In dirittura d’arrivo la direttiva Ue

Una “carta” sui diritti degli indagati da consegnare immediatamente a coloro che sono privati della libertà personale in un Paese membro dell’Unione europea. Nel segno di un rafforzamento della tutela di indagati e imputati. Il Parlamento europeo ha detto sì, il 13 dicembre (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2011-0551+0+DOC+XML+V0//EN&language=EN#BKMD-10), alla direttiva sul diritto all’informazione nei procedimenti penale che sarà approvata in via definitiva dal Consiglio nei prossimi giorni. Ogni indagato sarà informato sul diritto di avere un avvocato, di conoscere i capi d’accusa, sul diritto alla traduzione e all’interpretazione se non comprende la lingua del procedimento, sul diritto di informare un membro della propria famiglia o l’autorità consolare. La Comunicazione dei diritti – precisa il Parlamento – “deve essere facile da capire e scevra di gergo giuridico”. Il modello di comunicazione sarà unico per tutti gli Stati membri, superando così le difformità tra i Paesi Ue alcuni dei quali prevedono la comunicazione solo in modo orale. Il documento dovrà essere trasmesso anche ai destinatari di un mandato di arresto europeo.

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