Migrazione e cambiamenti climatici: pubblicato un rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani

Il degrado ambientale costringe molte persone a lasciare il proprio Paese e a migrare in altri Stati, e questa situazione impone interventi per garantire il rispetto dei diritti umani. Lo scrive l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, in un rapporto intitolato “Human Rights, Climate Change and Migration in the Sahel” (climate sahel) diffuso nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), appena conclusasi a Glasgow. In particolare, negli Stati della regione del Sahel, le temperature stanno aumentando 1,5 volte più velocemente rispetto alla media globale e ciò sta causando fenomeni estremi, incluse frequenti inondazioni. Cambia anche il contesto naturale che mette a rischio i tradizionali strumenti per la sopravvivenza della popolazione. Di qui l’incremento di fenomeni di migrazione forzata dovuti al cambiamento climatico. Nel rapporto sono individuate le conseguenze negative su taluni diritti umani come quello alla vita, alla salute, alla casa, al cibo, all’acqua, ai servizi igienici, all’educazione, all’abitazione e sulle tradizionali attività di sopravvivenza delle persone che vivono in quelle zone, attività basate sull’agricoltura, sulla pastorizia e sulla pesca. L’Alto Commissario ha chiesto interventi e azioni per mitigare l’impatto del cambiamento climatico sui diritti umani tenendo conto che proprio i Paesi che hanno contribuito in misura maggiore al cambiamento climatico dovrebbero essere tenuti a sostenere i Paesi più colpiti. Inoltre, è necessario un approccio basato sui diritti umani agli impatti negativi dei cambiamenti climatici per trovare soluzioni eque e sostenibili e azioni basate sulla cooperazione internazionale e su interventi fondati sulla due diligence.

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *