Pubblicato uno studio sulla Convenzione sulla protezione internazionale degli adulti e i diritti delle persone disabili

La Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti, in vigore sul piano internazionale dal 1° gennaio 2009, deve essere interpretata tenendo conto, in particolare per individuare le misure di protezione richiamate dall’articolo 3, della Convenzione  Onu sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006. In una Dichiarazione congiunta presentata l’8 luglio 2021 (Joint_Statement_on_Hague), il Relatore speciale sui diritti delle persone con disabilità, Gerard Quinn, e l’esperta indipendente sui diritti delle persone anziane, Claudia Mahler, hanno espresso una valutazione positiva sullo studio redatto dai professori Sonia Rolland e Alex Ruck Keene, intitolato “Interpreting the 2000 Hague Convention on the International Protection of Adults consistently with the UN Convention on the Rights of Persons with Disabilities” (Hague-CRPD_Study). Nel documento si sottolinea l’importanza di assicurare un’interpretazione della Convenzione dell’Aja secondo la Convenzione sulla disabilità anche se quest’ultima è stata adottata successivamente. L’articolo 12 della Convenzione ONU, infatti, afferma il diritto delle persone con disabilità al riconoscimento in ogni luogo della personalità giuridica e impone agli Stati di adottare tutte le misure adeguate ed efficaci per garantire diritti come quello di proprietà, di accesso al mutuo e a prestiti bancari. E’ così  di importanza fondamentale che la Convenzione dell’Aja sia interpretata e applicata secondo la Convenzione ONU.

L’Italia sta ancora ultimando il procedimento per ratificare e dare esecuzione alla Convenzione sulla protezione degli adulti vulnerabili.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/rapporto-esplicativo-sulla-convenzione-sulla-protezione-degli-adulti.html 

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *