E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 22 del 21 gennaio 2021, il regolamento interno sulla Procura europea, funzionale ad assicurare il buon funzionamento del lavoro della Procura (regolamento procura). Il testo completa le norme del regolamento Ue n. 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea («EPPO»,regolamento), applicabile ai 22 Stati partecipanti (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna).
Per quanto riguarda il regime linguistico è chiarito che sarà quello delle attività operative e amministrative il quale sarà poi utilizzato “in tutti gli atti, le decisioni e i documenti interni prodotti dall’EPPO”, nonché nelle comunicazioni all’interno dell’ufficio centrale e tra quest’ultimo e i procuratori europei delegati che si trovano in Stati membri diversi. Prevista la traduzione in una lingua compresa dal destinatario.
Il regolamento disciplina le questioni amministrative e le riunioni e, all’articolo 8, le regole sul quorum per l’adozione delle decisioni e le procedure di votazione. E’ prevista, se la partecipazione a distanza non è possibile, la possibilità di delega del voto. Il capo 2 è dedicato alla composizione, all’attività delle camere permanenti e ai criteri sull’assegnazione dei casi, mentre il capo 3 si occupa dei compiti e delle funzioni del procuratore capo. La parte finale è dedicata agli aspetti operativi, inclusa la decisione di non avviare un’indagine, lo svolgimento delle inchieste, la conclusione dei casi o il rinvio alle autorità nazionali. Dall’articolo 60 il regolamento si occupa della presenza della Procura europea nei procedimenti dinanzi agli organi giurisdizionali.
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