Crimini contro i civili in Iraq: l’atto di clemenza emesso da Trump è un affronto alla giustizia

Uno schiaffo alla giustizia, un affronto al diritto internazionale, non l’unico di certo, con il quale si va a chiudere il mandato del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha deciso di concedere la grazia a quattro contractors ingaggiati dalla compagnia privata Blackwater durante il conflitto in Iraq (https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/statement-press-secretary-regarding-executive-grants-clemency-122220/). Nel 2007, nel massacro di Nisour Square, 14 civili iracheni furono uccisi e 17 feriti e i contractors sono stati condannati in primo grado dai tribunali americani.

Per il Working Group delle Nazioni Unite sull’impiego dei mercenari come strumento per violare i diritti umani e impedire il diritto all’autodeterminazione, composto da cinque esperti indipendenti, gli Stati Uniti hanno violato il diritto internazionale perché le Convenzioni di Ginevra impongono agli Stati di punire gli autori di crimini, anche quando commessi da contractors (Ohchr). La grazia – scrive il Working Group – contribuisce, di fatto, a diffondere l’impunità impedendo la realizzazione della funzione deterrente che le condanne per crimini di questo genere devono avere, aprendo la strada a nuovi crimini.

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