Presentato il piano di azione Ue sulla proprietà intellettuale

Bruxelles ha presentato, il 25 novembre, il nuovo piano d’azione sulla proprietà intellettuale con l’obiettivo di aiutare le piccole e medie imprese a valorizzare i beni immateriali, anche valutando l’impatto delle nuove tecnologie sul sistema di proprietà intellettuale (COM(2020)760, COM proprietà intellettuale). Tra le misure che la Commissione europea vuole rafforzare, indicate nella Comunicazione “Making the most of the EU’s innovative potential. An intellectual property action plan to support the EU’s recovery and resilience”, un posto di primo piano è occupato dalla lotta alla contraffazione e dall’attuazione effettiva dei diritti di proprietà intellettuale. Secondo i dati della Commissione, le industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale rappresentano il 45% del PIL e il 93% delle esportazioni Ue. Malgrado l’Europa sia stata il luogo in cui sono nate le principali innovazioni mondiali, le imprese non sempre sono in grado di proteggere le proprie invenzioni e di ricevere vantaggi anche in chiave economica. Nel piano d’azione sono individuati cinque settori chiave. Prima di tutto, l’obiettivo è migliorare la protezione della proprietà intellettuale, perfezionando i certificati protettivi complementari e rafforzando la protezione delle indicazioni geografiche agricole (IG). Poi, per la Commissione, è importante promuovere la diffusione della proprietà intellettuale nelle piccole e medie imprese, tenendo conto che solo il 9% delle Pmi presenta domande di protezione della proprietà intellettuale, e migliorare l’accesso ai beni immateriali critici in tempo di crisi garantendo, però, la redditività degli investimenti. Prevista, nel pacchetto relativo alle regole sui servizi digitali, l’introduzione di strumenti per la lotta alla contraffazione. In ultimo sono individuate talune misure per permettere alle aziende Ue di competere a livello mondiale, facendo dell’Unione europea un modello globale nell’ambito della proprietà intellettuale. La Commissione inoltre, punta a interventi più effettivi per combattere la risposta Ue alle pratiche sleali.

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