Quali dimensioni hanno le celle delle strutture carcerarie in Europa? E quali dovrebbero essere invece gli spazi per i detenuti per assicurare trattamenti rispettosi dei diritti umani? Le autorità nazionali adottano adeguate misure per la sicurezza dei detenuti? A queste e ad altre domande prova a rispondere il rapporto dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali intitolato “Criminal detention conditions in the European Union: rules and reality”, divulgato a dicembre 2019 (fra-2019-criminal-detention-conditions-in-the-eu_en). Nel documento, che non mira a effettuare una comparazione tra gli Stati quanto piuttosto a fornire un ausilio a giudici, avvocati e a operatori del settore, anche per l’utilizzo del mandato di arresto europeo, sono indicati gli standard minimi previsti dal diritto internazionale ed europeo ed è verificata l’attuazione sul piano interno. Uno spazio è dedicato al funzionamento del Meccanismo preventivo nazionale che punta a dare piena attuazione al Protocollo opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura. Un dato è comune a molti Stati ossia il numero limitato di denunce da parte dei detenuti che subiscono violenza nelle carceri.
Il documento è articolato in cinque capitoli: il primo dedicato alle dimensioni delle celle e alla piaga del sovraffollamento, il secondo agli standard necessari per rispettare le regole in materia di igiene, il terzo al tempo previsto fuori dalle celle, il quarto l’accesso alle cure mediche e il quindi alla protezione dei detenuti dalla violenza.
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