Pubblicato il rapporto annuale sulla libertà di religione nel mondo. Il Dipartimento di Stato Usa, in linea con quanto previsto dall’International Religious Freedom Act del 1998 (P.L. 105-292), ha adottato il testo il 21 giugno, con riferimento alla situazione nel 2018 (qui il rapporto https://www.state.gov/reports/2018-report-on-international-religious-freedom/). Il rapporto, che si basa sulle informazioni arrivate da organizzazioni non governative, associazioni, giornalisti, attivisti e autorità nazionali, analizza la situazione in ogni Stato, sottolineando le pratiche contrarie alla libertà di religione garantita dai trattati internazionali e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Sul sito del Dipartimento di Stato è possibile reperire informazioni sulla situazione nei singoli Stati, utilizzando il database che raccoglie le informazioni per il 2018. Analisi dettagliata in particolare sugli Stati che basano il proprio ordinamento sulla sharia, come l’Arabia Saudita – indicata come Paese di particolare preoccupazione – che reprimono ogni libertà di religione (anche le altre, in realtà).
Per l’Italia, si sottolineano le difficoltà della comunità musulmana nell’ottenere permessi per la costruzione di moschee. Inoltre, sono in crescita i casi di hate speech contro gli ebrei e i musulmani.
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