Il Consiglio di sicurezza adotta la prima risoluzione sulle persone scomparse nei conflitti armati

E’ la prima risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza sulle persone scomparse durante i conflitti armati. L’11 giugno, gli Stati hanno dato il via libera alla risoluzione n. 2474 che spinge i Governi all’adozione di misure volte a prevenire il fenomeno delle persone scomparse, che comporta conseguenze non solo dal punto di vista umano, anche a causa dell’impossibilità di arrivare alla riunificazione delle famiglie dopo la fine del conflitto, ma anche nella fase post-bellica (2474). Mancano cifre ufficiali complessive, a causa delle detenzioni segrete e delle esecuzioni extragiudiziarie, ma basti pensare che il solo conflitto in Siria ha portato a 10mila casi di persone scomparse e sono ben 13mila le richieste di aiuto in Nigeria. Il testo è stato adottato all’unanimità. Sul fronte delle misure preventive, ribadito l’obbligo di rispettare le Convenzioni di Ginevra e i Protocolli addizionali, la risoluzione richiede strumenti di registrazione dei detenuti, con l’adozione di specifiche leggi funzionali ad arginare il fenomeno delle detenzioni segrete e delle esecuzioni extragiudiziarie, misure adeguate per l’identificazione, formazione del personale militare, un centro nazionale per le informazioni, utilizzo delle nuove tecnologie per l’identificazione. Un supporto particolare è richiesto per i bambini. Gli Stati, per garantire un’effettiva soluzione dei conflitti, devono assicurare adeguate ricerche dei civili scomparsi e dei prigionieri di guerra nonché favorire lo scambio di informazioni con il supporto del Central Tracing Agency.

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