La Commissione Ue presenta un documento sulla lotta al razzismo e alla discriminazione – EU communication on combating racism and discrimination

La Commissione europea ha presentato, il 15 marzo, una relazione sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia nell’Unione europea (SWD(2019)110, swd). Una piaga sempre più diffusa anche per via di internet. Con rischi concreti per i valori europei. La Commissione è già da tempo impegnata nella lotta al razzismo, alla xenofobia e alla discriminazione per assicurare il pluralismo e la tolleranza. In questa direzione, la Commissione ha ricostruito  il quadro normativo Ue: dai Trattati alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, con particolare riguardo poi alla direttiva 2000/43 del 29 giugno 2000 che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica e alla decisione quadro 2008/913/GAI del Consiglio sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale. In larga parte – scrive la Commissione – gli atti Ue sono stati recepiti correttamente, ma questo non è sufficiente per realizzare in modo effettivo l’eliminazione di ogni forma di razzismo. Ampio spazio alle misure adottate per combattere l’hate speech online sempre più diffuso. Il codice di condotta per contrastare l’incitamento all’odio online voluto dalla Commissione europea nel 2016 è uno strumento utile anche per il costante monitoraggio e per la possibilità di rimuovere con rapidità i contenuti di odio. Nel documento di lavoro è anche evidenziata la necessità di misure ad hoc per proteggere determinati gruppi colpiti in modo particolare.

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