Il codice di condotta per contrastare l’incitamento all’odio online voluto dalla Commissione europea nel 2016 funziona. Almeno secondo Bruxelles. I colossi dell’informatica, e non solo, procedono alla valutazione dei contenuti entro 24 ore dalla segnalazione e sono in grado di rimuovere, con una percentuale del 72%, i contenuti considerati illeciti, a fronte della percentuale del 28% nel 2016. Dall’anno in cui è stato adottato il codice di condotta (CoCEN), la Commissione europea procede a valutare lo stato di attuazione delle regole fissate dall’Unione europea (code_of_conduct, hatespeech_infographic). Dalla quarta relazione pubblicata il 4 febbraio risulta che il livello di attuazione aumenta e sempre nel rispetto della libertà di espressione. Manca ancora un tassello per assicurare una corretta attuazione del codice ossia il “feedback agli utenti che segnalano tali contenuti”, lacuna che non assicura un adeguato livello di trasparenza sulle notifiche e sulle cancellazioni effettuate. Il 2018, in ogni caso, è stato un anno positivo anche per l’adesione al codice di quattro società: Google+, Instagram, Snapchat e Dailymotion. Nel complesso, nel 2018, le notificazioni arrivate alle società It sono state 4.392. Il principale destinatario è stata Facebook, con 1.882 notificazioni, seguita da twitter (1.314), YouTube (889), Instagram (279) e Google+ (28). Microsoft non ha ricevuto alcuna notificazione. Altri casi (503) sono stati segnalati alle forze di polizia, alle procure e ad altre autorità nazionali. Per quanto riguarda la rimozione dei contenuti, le società hanno proceduto alla rimozione con una percentuale pari al 71,7%, legata al contenuto dei messaggi: YouTube è in vetta alla classifica seguita da Facebook e Twitter. Nell’esaminare i contenuti, al centro dei messaggi di incitamento all’odio soprattutto casi di xenofobia e episodi legati all’orientamento sessuale.
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