Cittadini extra Ue e diritto alla casa: si pronuncia la Corte costituzionale – Italian Constitutional Court on third-country nationals and equal access to housing

E’ contraria all’articolo 117 della Costituzione una norma regionale che impone ai cittadini extra Ue, per l’accesso all’abitazione, il requisito della residenza regolare di almeno 10 anni, malgrado la direttiva dell’Unione europea richieda, per la qualifica di soggiornante di lungo periodo, una permanenza regolare di 5 anni. Lo ha chiarito la Corte costituzionale con la sentenza n. 106 depositata il 24 maggio (106:2018) con la quale la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4, comma 1 della legge della Regione Liguria n. 13 del 6 giugno 2017. A impugnare la norma era stata la Presidenza del Consiglio secondo la quale l’indicata norma era in contrasto con la direttiva 2003/9 relativa allo status dei cittadini di paesi terzi 
soggiornanti di lungo periodo, recepita in Italia con il Dlgs n. 3/2007. Questo perché la disposizione della legge regionale richiedeva ai cittadini extra Ue, ai fini dell’accesso all’edilizia residenziale pubblica, la regolare residenza in Italia da almeno 10 anni consecutivi, mentre l’articolo 4 della direttiva dispone che sia attribuita la qualifica di soggiornante di lungo periodo dopo 5 anni di permesso regolare e ininterrotto.  A ciò si aggiunga che la legge regionale, in questa parte, risulta contraria anche all’articolo 11, lettera f) della direttiva in base alla quale “l’accesso a beni e servizi a disposizione del pubblico e all’erogazione degli stessi, nonché alla procedura per l’ottenimento di un alloggio” deve avvenire in condizioni di parità di trattamento rispetto ai cittadini Ue. E’ così evidente che l’articolo 4, comma 1 della legge n. 12/2017 costituisce una forma dissimulata di discriminazione nei confronti dei cittadini di Paesi terzi in grado di incidere sul diritto sociale all’abitazione che – scrive la Consulta – attiene alla dignità e alla vita di ogni persona anche straniera, presente sul territorio. Di qui la violazione della direttiva e, quindi, dell’articolo 117 della Costituzione.

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