Protezione internazionale: bocciato il ricorso se il racconto è vago

Se il racconto del richiedente protezione internazionale è generico e porta la Commissione territoriale competente a respingere la richiesta non sussistono motivi che giustifichino un accoglimento del ricorso in Cassazione. Di conseguenza, la Suprema Corte, sesta sezione civile, 1, con ordinanza n. 7592/18 depositata il 28 marzo 2018, ha respinto il ricorso di un cittadino pachistano che aveva impugnato la decisione della Corte di appello di Brescia la quale, a sua volta, aveva rigettato l’opposizione del cittadino pachistano al no alla sua domanda di riconoscimento di protezione internazionale (7592). L’uomo, sunnita, sosteneva che, a causa del suo matrimonio con una donna di religione sciita, era stato denunciato dalla famiglia della donna per sequestro di persona. A suo dire, inoltre, era stato ucciso suo fratello al quale assomigliava. In realtà, per la Cassazione, la scelta della Commissione territoriale e poi della Corte di appello è stata corretta perché il racconto era stato vago e l’uomo non aveva neanche indicato il cognome della moglie. Non solo. Nel documento presentato alla Commissione territoriale il ricorrente aveva indicato unicamente ragioni economiche come motivo per espatriare. Così il ricorso è stato dichiarato inammissibile.

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