Diritti umani da rafforzare negli arbitrati tra investitori e Stati in materia di investimenti internazionali

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, con la risoluzione n. 2151 (2151) approvata con 48 sì, 3 no e 5 astensioni, ha approvato il rapporto sulla compatibilità con i diritti dell’uomo dei sistemi arbitrali tra Stati e investitori negli accordi internazionali in materia di investimenti. Questi accordi, che diventano sempre più frequenti, includono clausole arbitrali che suscitano qualche problema in ragione delle implicazioni sul rispetto dei diritti umani, sulla rule of law, sulla democrazia e sulla sovranità nazionale. La risoluzione segue il rapporto n. 14225 del Relatore Omtzigt approvato il 5 gennaio 2017 (14225) nel quale è ricostruita la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia, di particolare rilievo anche in ragione della circostanza che l’articolo 1 del Protocollo n. 1 alla Convenzione europea, che assicura il diritto di proprietà, si applica anche alle persone giuridiche straniere che agiscono sul territorio di uno Stato parte alla Convenzione. Nel rapporto sono esaminati, altresì, gli sviluppi più recenti nell’ambito dell’Unione europea, con particolare riguardo all’accordo commerciale con il Canada (cd. CETA).

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