Sì alla libertà di recensire e criticare testi giuridici via internet

Il Tribunale di Grande Instance di Parigi blocca il tentativo di un professore di diritto internazionale Karine Calvo-Goller di impedire, attraverso le aule di giustizia, critiche alla propria produzione scientifica ricorrendo in sede giudiziaria (la pronuncia del 3 marzo 2011 è reperibile nel sito http://www.ejiltalk.org/wp-content/uploads/2011/03/judgement-3-mars-2011.pdf). La vicenda nota e triste perché mostra l’incapacità di accettare critiche, che possono essere condivise o meno, ma che rientrano nel diritto alla libertà di espressione e di critica, risale a pochi anni fa. La studiosa si riteneva diffamata dalla recensione di un suo libro “The Trials Proceedings of the International Criminal Court – ICTY an ICTR Precedents”, redatta da un professore dell’Università di Colonia, Thomas Weingend, pubblicata sullo European Journal of International Law e sul sito www.GlobalLawBooks.org. La donna aveva chiesto la rimozione della recensione dal sito al direttore responsabile, Joseph Weiler, professore di diritto internazionale alla New York University il quale, però, giustamente, si era rifiutato pur offrendo la possibilità all’autrice di confutare le tesi sostenute nella recensione. La donna invece aveva citato il professor Weiler in tribunale dinanzi ai giudici francesi. Ma ha avuto torto su tutto la linea. Il Tribunale, infatti, non solo ha respinto il ricorso ravvisando un assoluto difetto di giurisdizione, ma ha anche accertato che nessun termine utilizzato nella recensione ledeva l’onore e la reputazione della docente. D’altra parte, la recensione conteneva unicamente l’opinione scientifica di uno studioso espressa con il rispetto e i limiti stabiliti dal diritto di critica alla quale si espongono gli autori di opere intellettuali. Il Tribunale, inoltre, ravvisata la cattiva fede della ricorrente che aveva avviato un’azione in Francia, pur essendo a conoscenza che in base all’ordinamento francese non vi era alcun collegamento con la fattispecie, ha commesso un abuso del diritto ed è stata condannata a versare al professore Weiler 8.000 euro proprio in ragione del carattere temerario e abusivo dell’azione.

Per un commento alla sentenza si veda Joseph Weiler, In the Dock, in Paris disponibile nel sito http://www.ejiltalk.org/.

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