Favorire l’entrata legale dei richiedenti asilo. Lo chiede l’Agenzia Ue sui diritti fondamentali

Per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale il numero di rifugiati, di richiedenti asilo e di profughi ha superato i 50 milioni. Aumentano, poi, di molto, i casi di migranti vittime dei trafficanti di esseri umani e che trovano la morte su barconi, attraversando il Mediterraneo, come nel caso di Lampedusa. Pertanto, l’Agenzia europea dei diritti fondamentali prova a spingere gli Stati membri dell’Unione europea a rafforzare i canali di entrata legali per coloro che hanno bisogno di protezione e che provengono, nella maggior parte dei casi, dall’Afghanistan, dall’Eritrea, dalla Somalia, dal Sudan e dalla Siria, Paese nel quale è in corso una catastrofe umanitaria. L’Agenzia ha diffuso un documento  (fra-focus_02-2015) che indica i passi da seguire per incentivare l’impiego di canali legali prima che gli individui rischino la vita sui barconi e finiscano vittime della tratta di esseri umani. Tra gli strumenti, i programmi umanitari nei Paesi in cui sono in corso crisi umanitarie e il ricollocamento in Paesi diversi da quelli di ingresso, sulla base di accordi predefiniti. L’Agenzia chiede alla Commissione di attivarsi per proporre un atto che tenga conto dei principi indicati.

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