Dimentichiamoci il passato. E’ il motto che ha guidato il Parlamento italiano nell’adozione della legge del 10 febbraio 2015 n. 17 di autorizzazione alla ratifica e di esecuzione del trattato sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana e il Brasile, adottato a Brasilia il 27 marzo 2008 (trattato 08-23-16). Alla base della scelta dell’adozione del trattato, le condizioni disumane nelle carceri brasiliane di detenuti italiani, senza dimenticare che ugualmente disumane sono state considerate, dal Brasile, le strutture di detenzione italiane. Ora il via libera al Trattato che, si legge nel Preambolo, si prefigge di “facilitare la riabilitazione sociale delle persone condannate mediante l’adozione di metodi adeguati”. Il Brasile, per Battisti, aveva già provveduto, permettendogli di vivere sotto il sole carioca, senza reazioni concrete da parte di Roma, salvo qualche protesta. Evidentemente colpita da un’amnesia l’Italia procede alla ratifica di un trattato con un Paese che si è guardato bene dal rispettare quello sull’estradizione tra Italia e Brasile del 17 ottobre 1989, in vigore dal 1° agosto 1993 e ratificato dall’Italia con legge 23 aprile 1991 n. 144, lasciando libero il pluriomicida Cesare Battisti, ex membro dei proletari armati per il comunismo (pac), condannato in Italia a quattro ergastoli e che, grazie al Brasile e alla Francia prima, è praticamente libero da sempre.
Proprio nei giorni scorsi, un “ravvedimento” dal Brasile che con la decisione del tribunale regionale federale, per mano del giudice Rates, con provvedimento del 26 febbraio (senten_a-26 02.), ha accolto la richiesta del procuratore generale (inicial-battisti) e ritirato il permesso di soggiorno, disponendo l’espulsione di Battisti. Trovandosi nella situazione di straniero senza documenti, Battisti, dopo i vari ricorsi giurisdizionali che certo allungheranno i tempi di realizzazione effettiva del provvedimento, sarà espulso e ricondotto o in Francia o in Messico. Nessuna estradizione verso l’Italia, quindi, e nessun trasferimento in base al Trattato del 2008.
Si veda il post, per una ricostruzione della vicenda, http://www.marinacastellaneta.it/blog/oltraggio-allitalia-da-lula.html
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