Il Consiglio d’Europa detta le linee guida per la giustizia minorile

Restrizioni alla libertà personale per i minori di 18 anni limitate solo ai casi di assoluta necessità per tutelare la sicurezza della società. Utilizzo della mediazione, separazione dagli adulti in caso di reclusione, necessità di non interrompere i legami con la famiglia. Sono le linee guida tracciate in due recenti atti adottati nell’ambito del Consiglio d’Europa. Si tratta della Dichiarazione di Yeravan adottata il 20 ottobre (giustizia minorile) dal Consiglio consultivo dei procuratori europei relativa all’attività dei procuratori nel contesto della giustizia minorile, nella quale il Consiglio ha messo in evidenza taluni principi da applicare in questo settore, chiedendo agli Stati di predisporre una normativa che limiti il numero degli interrogatori delle vittime minorenni e di assicurare una riabilitazione sia degli autori di reati che hanno meno di 18 anni, sia delle vittime.

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, inoltre, il 17 novembre ha adottato le nuove linee guida sulla giustizia a favore dei minori nel settore penale, civile e amministrativo (2010cm147add2final). Una guida per i Governi degli Stati membri adottata anche a seguito di un’indagine condotta su 3.700 bambini in 25 Paesi che punta a garantire la dignità dei bambini, assicurare la presunzione d’innocenza nei casi che coinvolgono minorenni e la protezione della vita privata. Indispensabile, poi, un approccio multidisciplinare nell’interesse superiore del minore e garantire processi celeri.

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